Un'altra icona della danza internazionale ha lasciato per sempre la scena. Ad annunciare la morte della grande ballerina Maya Plisetskaya è stato il direttore del Teatro Bolshoi Vladimir Urin. La grande ballerina aveva 89 anni ed è deceduta in seguito ad una crisi cardiaca nella sua casa di Monaco in Germania.
“Lei è stata un simbolo per balletto russo del XX secolo”, ha detto Ourine con grande tristezza. Anche il presidente Valdirmir Putin ha espresso cordoglio ai familiari.
Tra le grandi interpretazioni di Maya Plisestskaya non si può non citare la sua celebre interpretazione de “La morte del cigno”, nella quale le sue braccia sinuose sembravano veramente delle ali, mentre i pas de bourrè sulle punte compiuti così velocemente, la facevano sembrare veramente un cigno galleggiante sulle acque di un lago. Aveva interpretato il ruolo del cigno l’ultima volta all’età di 61 nel 1986, a dimostrazione che la sua grande tecnica e la sua espressività, non erano di certo venute meno anche in età matura.
Era nata a Mosca il 20 novembre 1925 da una famiglia di intellettuali ebrei, ed è stata una delle due ballerine dell’Unione Sovietica a ottenere il titolo di “Prima ballerina assoluta”. Entrata nella Scuola del Bolshoi ed era stata subito notata per il suo talento. Nel 1945, dopo essersi perfezionata con Agrippina Vaganova, diviene prima ballerina. Interpreta i grandi classici: è Kitri in Don Chisciotte, Raymonda e nel 1947 debutta ne Il Lago dei cigni, che diviene presto uno dei su oi cavalli di battaglia.
La morbidezza dei suoi pro de bras,ovv ero il moviemnto delle braccia e il suo carisma nel ruolo nel cigno nero insuperabile. Tra i coreografi che hanno creato per le vanno sicuramente ricordati Roland Petit e Maurice Bejart che creò per lei il ruolo di “Ave Maria” quando aveva settant’anni. Contrariamente infatti a molte ballerine che decidono di “appendere le scarpette al chiodo" a quarant’anni, la Plisestrkaya ha infatti continuato a danzare fino a tarda età. La sua danza e la sua arte rimarranno un esempio per tutte le generazioni future di ballerine.